Sai cos’è la Scintigrafia?

La scintigrafia è una tecnica diagnostica per immagini, che si fonda sul rilevamento delle radiazioni emesse dall’organismo dopo la somministrazione di farmaci radioattivi.

A cosa serve la Scintigrafia

È un esame fondamentale quando è necessario indagare su sede, forma, dimensioni e funzionalità di alcuni organi, tra cui tiroide, cuore, ossa, cervello, fegato, reni e polmoni. La speciale strumentazione che esegue la scintigrafia non emette radiazioni, ma si limita a riceverle dagli organi del paziente in cui si è concentrato il tracciante.

Il Radiofarmaco

La scintigrafia è una tecnica semplice ed indolore, anche se spesso il tracciante radioattivo o radiofarmaco dev’essere somministrato per via endovenosa. Il radiofarmaco iniettato emette radiazioni, ma in dosi molto basse. L’organo che nel corso dell’esame risulta essere il più esposto alle radiazioni è la vescica, ma è possibile ridurre al minimo i rischi bevendo abbondantemente e urinando dopo l’esame.

Controindicata in gravidanza

Tra gli isotopi più utilizzati, vi sono lo iodio 131 e l’oro colloidale 198 per le indagini sul fegato, il cromo 51 per l’esame della milza, l’albumina marcata con iodio 131 per l’indagine sull’encefalo. Le dosi di isotopo somministrate sono molto basse e non comportano rischi significativi per il paziente, anche se l’utilizzo della tecnica scintigrafica rimane controindicato in gravidanza.

Nelle donne in età fertile

A scopo cautelativo, inoltre, nelle donne in età fertile la scintigrafia viene generalmente effettuata entro i dieci giorni successivi all’inizio dell’ultima mestruazione, in modo da escludere il rischio di una gravidanza in corso.

Durante l’allattamento

Durante l’allattamento alcune sostanze radioattive possono passare nel latte materno; pertanto, a discrezione del medico specializzato in medicina nucleare, la scintigrafia può essere rimandata oppure eseguita salvo sospensione più o meno prolungata dell’allattamento.

Anche sui bambini

La scintigrafia può essere eseguita anche sui bambini (la quantità di farmaco impiegata è proporzionale al peso corporeo) e ripetuta nel tempo per valutare il decorso di una malattia.

I traccianti utilizzati non vanno confusi con i mezzi di contrasto; a differenza di questi, reazioni allergiche ai radiofarmaci sono estremamente rare.

I contenuti di questo articolo sono pubblicati solo a scopo informativo, pertanto non sostituiscono il parere del medico.

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