Cancro della prostata, e perché è importante parlare di salute e prevenzione?
Non è raro che nella popolazione maschile, soprattutto una volta passati i 60 anni di età, si possano manifestare sintomi e disturbi legati alla minzione e dovuti alle malattie della prostata.
Talvolta la causa è infiammatoria, come nel caso della prostatite, mentre altre volte la comune “difficoltà ad urinare” può essere legata ad un ingrossamento della ghiandola detto in gergo ipertrofia prostatica benigna; in altri casi ancora, fortunatamente molto meno frequenti, l’aumento in volume della prostata può sottendere ad una patologia neoplastica maligna.
Per quanto riguarda in particolare il tumore della prostata, prevenzione e diagnosi sono strettamente legate all’informazione: conoscerne i sintomi e i metodi di screening, infatti, consente di agire nei periodi più a rischio e di adottare tempestivamente le misure terapeutiche più adeguate.
Cos’è la prostata
La prostata è una ghiandola a forma di castagna, posta all’incirca tra la vescica ed il pene.
È attraversata lungo il suo spessore dall’uretra (il condotto attraverso cui passano l’urina e lo sperma), che da essa è quindi avvolta a tutto tondo.
Questa particolare conformazione anatomica spiega perché una prostata ingrossata può dare problemi di minzione: “strozzando” l’uretra la pressione del getto cala, e pertanto può diventare difficile urinare.
La sua funzione principale è legata alla produzione del liquido prostatico, un’importante componente dello sperma che serve a nutrire gli spermatozoi.
Quanto è diffuso il cancro della prostata?
Negli Stati Uniti l’adenocarcinoma della prostata è la neoplasia maligna non dermatologica più diffusa nei maschi di età superiore ai 50 anni.
Sempre negli Stati Uniti si contano ogni anno circa 160 mila nuovi casi e 26 mila decessi.
Si tratta di una malattia che si presenta con maggiore probabilità negli anziani, e la cui incidenza aumenta con l’età.
Cause del cancro della prostata
Stabilire con certezza quale sia la causa diretta di un tumore alla prostata è sempre molto difficile, per non dire impossibile.
Sono state tuttavia riconosciute delle condizioni (fattori di rischio) che risultano frequentemente associate allo sviluppo di questa patologia:
- Età avanzata — soprattutto dopo i 45 anni
- Fattori genetici — è stata dimostrata una componente ereditaria
- Fattori alimentari — diete ricche in grassi saturi e proteine possono rappresentare fattori predisponenti
- Zone geografiche a rischio — il carcinoma prostatico è più frequente in:
- Europa settentrionale
- Nord America
- Australia
- Caraibi
Il cancro della prostata può avere una trasmissione familiare?
Il tumore alla prostata non ha una trasmissione ereditaria.
Tuttavia, è stata osservata una percentuale maggiore di casi nei pazienti che avevano parenti di primo grado affetti dalla stessa malattia.
Risulta quindi consigliato un monitoraggio adeguato a chi sa di avere parenti diretti, quindi padre o fratelli, che sono stati affetti da tumore alla prostata.
La prevenzione per il cancro della prostata
La prevenzione del cancro alla prostata avviene su due fronti: da un lato il paziente deve cercare di non ammalarsi con un corretto stile di vita (prevenzione primaria), dall’altro egli deve adottare misure che consentano al Medico di riconoscere tempestivamente la patologia (prevenzione secondaria).
Spesso queste ultime sono conosciute come screening, e consistono in vere e proprie campagne per la diagnosi precoce.
Cancro della prostata, prevenzione primaria
Purtroppo la patologia tumorale è in generale imprevedibile, ed è difficile stabilire una forma di prevenzione primaria orientata in maniera specifica al cancro della prostata.
È tuttavia possibile adottare alcune politiche sullo stile di vita che contribuiscono in generale a ridurre il rischio di sviluppare neoplasie:
- Aumentare il consumo di frutta e verdura
- Ridurre drasticamente il consumo di carne, soprattutto se rossa
- Evitare i cibi ricchi in grassi animali e in generale i cibi complessi, preferendo preparazioni fresche
- Ridurre il proprio peso corporeo
- Svolgere regolarmente attività fisica (è sufficiente mezz’ora al giorno, anche leggera)
Cancro della prostata, prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria consiste nell’esecuzione di esami di routine, solitamente una volta ogni anno.
Questi comprendono la visita urologica completa con esplorazione rettale e l’analisi del sangue con ricerca del PSA (l’antigene prostatico specifico).
Tale esame consente infatti di monitorare i livelli nel sangue di una molecola che, se presente in grandi quantità, può essere associata alla neoplasia prostatica e può pertanto richiedere accertamenti.
A quale età è consigliato iniziare i controlli?
L’età di 50 anni è quella in cui generalmente inizia l’indicazione a iniziare i controlli.
Nei pazienti a rischio particolarmente elevato può risultare indicato iniziare prima, in accordo con lo Specialista urologo di riferimento.
Cancro della prostata, salute e prevenzione al Centro Igea
Al Centro Igea Sant’Antimo è possibile eseguire gli esami per il controllo della salute della prostata.
Il Gruppo Igea nelle sedi di Sant’Antimo e Grumo Nevano dispone delle tecnologie più avanzate per la diagnostica ed esegue tutte analisi di laboratorio necessarie.
AVVISO ALL’UTENTE
I contenuti di questo articolo sono pubblicati esclusivamente a scopo informativo, pertanto non possono sostituire in alcun modo il rapporto diretto Medico-Paziente e la valutazione dello Specialista.
Bibliografia – Cancro della prostata, salute e prevenzione
- https://www.gavazzeni.it/malattie/tumore-alla-prostata/
- https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?Lng=IT&Expert=1331
