Contro il Parkinson dieta e attività fisica
Contro il morbo di Parkinson dieta ed attività fisica sono due grandi alleati.
Il morbo di Parkinson è un disturbo degenerativo che colpisce principalmente il sistema motorio. All’inizio della malattia, i sintomi più evidenti sono:
- tremore;
- lentezza nei movimenti;
- difficoltà di movimento;
- problemi di memoria;
- problemi comportamentali.
Fare del proprio meglio per rimanere sani e forti è la chiave per tutti i malati di Parkinson.
La dieta contro il Parkinson
Seguire una dieta equilibrata migliora il benessere generale e aumenta la capacità di affrontare i sintomi della malattia.
Mangiare molti cibi integrali, come frutta e verdura, proteine magre, fagioli e legumi e cereali integrali, sono le chiavi per rimanere forti e sani. I pazienti affetti dal morbo, infatti, sviluppano una serie di problematiche che questi alimenti possono aiutare ad affrontare:
- costipazione: questa si manifesta a causa di un rallentamento del sistema digestivo. Nel migliore dei casi la costipazione è solo un fastidio, ma nella peggiore delle ipotesi, può colpire l’intestino crasso. Per questo è necessario combatterla con una dieta ricca di fibre provenienti da fonti come frutta e verdura fresche, cereali integrali, verdure, legumi e pane integrale e cereali;
- disidratazione: i farmaci prescritti per il trattamento del morbo di Parkinson comportano disidratazione, favorendo stanchezza e, nel tempo, confusione, problemi di equilibrio, debolezza e difficoltà ai reni. Assicurarsi di bere molta acqua e altri liquidi durante il giorno è fondamentale;
- interazione farmacologica: il farmaco più comunemente usato per trattare la malattia di Parkinson, la carbidopa-levodopa, viene assorbito nell’intestino tenue, ma prenderlo dopo un pasto ad alto contenuto proteico può limitarne l’assorbimento. Per aiutare a massimizzare gli effetti del farmaco, è consigliabile assumere cibi ricchi di proteine in altri momenti della giornata.
L’attività fisica contro il morbo di Parkinson
L’attività fisica può avere un grande impatto sul decorso della malattia, afferma Denise Padilla-Davidson:
“Il movimento, in particolare gli esercizi che favoriscono l’equilibrio e i modelli reciproci (movimenti che richiedono il coordinamento di entrambi i lati del corpo), possono effettivamente rallentare la progressione della malattia”.
Essa può aiutare a:
- far pompare il cuore: molti sintomi della malattia che limitano l’abilità fisica, come l’andatura compromessa e i problemi di equilibrio e forza, hanno mostrato un miglioramento con un regolare esercizio cardiovascolare. Ad esempio, una revisione degli studi sull’allenamento del tapis roulant ha scoperto che gli allenamenti regolari a piedi, hanno contribuito ad aumentare la normale velocità di camminata e ad allungare la lunghezza del passo, che tende ad accorciarsi con il morbo di Parkinson.
- equilibrio: man mano che i sintomi motori della malattia di Parkinson, come un’andatura rallentata o il tremore, diventano evidenti, i pazienti possono avere paura di perdere l’equilibrio e cadere, il che porta a un’eccessiva cautela e paura con uno stile di vita ancora più sedentario. Gli esperti sanno che l’esercizio aiuta a mantenere i pazienti attivi e in buona salute, e la ricerca mostra anche che la normale attività fisica può essere importante almeno quanto la palestra. Tenere il passo con le attività quotidiane di routine, come lavare i piatti, piegare il bucato, lavori di giardinaggio, fare shopping – tutto ciò che ti prende e ti tiene in piedi – aiuta a ritardare la degenerazione dei sintomi motori.
Fonte: hopkinsmedicine.org
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