Gli occhi possono prevedere eventuali rischi cardiovascolari?
Si dice che gli occhi siano la finestra dell’anima, ma secondo un team di ricercatori, potrebbero anche essere la finestra del cuore: a quanto pare sarebbero, infatti, in grado di prevedere eventuali rischi cardiovascolari.
Già in tenera età sarebbe possibile notare alterazioni vascolari dovute a livelli di pressione sanguigna.
Il legame retinico con le malattie cardiache
I piccoli vasi sanguigni nella parte posteriore dell’occhio, sono influenzati dalla rigidità dell’arteria e dall’aumento della pressione sanguigna.
Uno studio su 3,5 milioni di sezioni di vasi sanguigni, attraverso un programma automatizzato ha esaminato le immagini digitali dei vasi sanguigni della retina di ciascun soggetto analizzato, fornendo misurazioni relative al diametro e alla curvatura dei vasi sanguigni.
Dai dati ne è scaturito che ad una maggiore curvatura delle arterie retiniche equivaleva una maggiore rigidità delle pareti delle arterie, un restringimento dei vasi sanguigni della retina e una più alta pressione sanguigna sistolica (la pressione che si verifica quando il cuore si contrae).
Nessuno di questi effetti sulla retina ha un impatto sulla visione di una persona, ma potrebbero, almeno potenzialmente, dire molto rapidamente se sei sulla strada delle malattie cardiovascolari.
I prossimi studi punteranno a determinare se queste misurazioni possono prevedere le malattie cardiache nella stessa persona un decennio più tardi. Lo scopo è aggiungere ulteriori informazioni, a quelle che oggi permettono di predire e trattare meglio una delle principali causa di morte al mondo.
Il controllo cardiovascolare al Centro Igea
Il Gruppo Igea è anche centro di cardiologia convenzionata. Nelle sedi di Sant’Antimo e Grumo Nevano dispone delle tecnologie più avanzate per la diagnostica cardiologica ed esegue tutte analisi di laboratorio necessarie.
AVVISO ALL’UTENTE
Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.
Bibliografia
