Pasqua e pasquetta sono volate via. E cosa succede durante i periodi di festa? Ovviamente ci si concedono tutta una serie di sgarri e piccoli grandi peccati di gola. Dopo le abbuffate, che speriamo abbiate vissuto senza pensieri e soprattutto senza sensi di colpa, perché in questo periodo tutto è concesso, è tempo di riprendere la solita routine e liberare l’organismo dai grassi che abbiamo ingerito.
Ma se vi è rimasto un gran peso sullo stomaco e proprio non riuscite a liberarvene, allora è tempo di farsi qualche domanda.
Cattiva digestione occasionale
La pesantezza di stomaco occasionale non è legata a particolari patologie o problemi di salute rilevanti, ma quasi sempre all’assunzione di cibi in eccesso e/o difficili da digerire, che impongono alla mucosa gastrica di secernere in poco tempo una quantità di succhi gastrici superiore alle proprie potenzialità e che chiedono a fegato, cistifellea e pancreas di liberare rapidamente enzimi per supportare la completa digestione e l’assorbimento dei grassi, delle proteine e dei carboidrati introdotti durante il pasto.
Cattiva digestione cronica
Se i disturbi della cattiva digestione tendono a ripresentarsi spesso o, addirittura, dopo ogni pasto anche non particolarmente abbondante, all’origine del malessere possono esserci:
la dispepsia funzionale (anche aggravata da ansia e stress)
la sindrome del colon irritabile o una malattia infiammatoria cronica intestinale
allergie o intolleranze nei confronti di particolari alimenti
alterazioni della funzionalità del fegato, ostruzioni delle vie biliari o, più raramente, pancreatite cronica.
Altri sintomi
Se invece, oltre a pesantezza, gonfiore addominale e lieve nausea, sono presenti anche (o prevalentemente) acidità, bruciore di stomaco, reflusso acido, crampi e dolori allo stomaco, è possibile che a causarli siano la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ernia iatale o, in un’esigua minoranza di casi, un tumore allo stomaco.
I controlli
In caso di problemi di cattiva digestione persistente, ricorrente o di nuova insorgenza, per capire esattamente di che cosa si tratta è necessario rivolgersi al medico ed eseguire una visita di controllo, alcuni esami del sangue ed eventualmente una gastroscopia e/o un’ecografia addominale.
Fonte: geffer.it
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