Il ruolo del sonno nella prevenzione del cancro al seno secondo una ricerca

Una nuova ricerca ha studiato il ruolo del sonno nella prevenzione del cancro al seno: secondo i dati ottenuti, infatti, il sonno cattivo potrebbe essere un fattore di rischio per l’insorgere del tumore. Mentre, le donne che hanno affermato di alzarsi dal letto presto, hanno riscontrato un rischio inferiore di cancro.

Solo una donna su cento, tra coloro che hanno dichiarato di essere mattutine, ha sviluppato il cancro al seno, rispetto a due donne su cento che si sono descritte come persone notturne. Lo studio ha anche scoperto che dormire più della media, tra le 7 e le 8 ore a notte, ha mostrato un rischio leggermente maggiore di cancro al seno.

La coautrice Caroline Relton, professoressa di epidemiologia epigenetica all’Università di Bristol, ha affermato che il sonno ha avuto conseguenze sistemiche e di vasta portata sulla salute:

” forse le persone non comprendono appieno che il sonno è davvero importante e ha benefici per la salute, oltre a non sentirsi fisicamente stanchi e ad essere più concentrati”.

I risultati dello studio si aggiungono ad una precedente ricerca che suggerisce un legame tra comportamenti correlati al sonno e rischio di esiti negativi per la salute.

Secondo Luca Magnani, ricercatore presso il dipartimento di Chirurgia e Cancro dell’Imperial College di Londra

“i dati suggeriscono che il rischio di cancro al seno sembra essere legato a un tratto genetico (quindi non modificabile), che è di per sé associato a una preferenza mattutina o notturna”.

Continua, invece, la Relton:

“I principali fattori di rischio legati allo stile di vita, che sappiamo essere chiaramente associati al carcinoma mammario, sono l’assunzione di alcol e l’obesità o un elevato indice di massa corporea”,

Secondo questa ricerca a questi fattori di rischio si assocerebbe anche la mancanza di sonno, che dipenderebbe dai nostri geni: la preferenza dell’ora del giorno sarebbe frutto del nostro cronotipo che influenza non solo il sonno, ma anche i livelli ormonali e la temperatura corporea. Ad aggiungersi al fattore prettamente genetico, ci sono poi gli stili di vita, tra cui dieta, attività quotidiane ed esposizione alla luce artificiale, che lo influenzano in modo negativo o meno.

Eva Schernhammer, professoressa dell’Università di Vienna, ha dichiarato che

i risultati hanno confermato “il bisogno di effettuare ulteriori ricerche per comprendere come ridurre gli stress sul nostro orologio biologico”.

Le persone con una grande discrepanza tra il loro cronotipo e le attività quotidiane, sono quelle maggiormente a rischio. A sostegno della relazione tra il sonno e il tumore al seno, la Schernhammer ha citato studi osservazionali che hanno suggerito che coloro che fanno turni notturni, sono quelli che hanno registrato un aumentato del rischio di diabete di tipo 2.

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Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.

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