Il trapianto di midollo osseo, in cosa consiste realmente

Si è parlato molto di trapianto di midollo osseo negli ultimi tempi, ma pochi sanno in cosa consista realmente.

A cosa serve il trapianto di midollo osseo

Il midollo osseo è vitale per l’organismo perché produce le cellule del sangue: globuli bianchi, rossi e piastrine.

Il trapianto di midollo osseo può permettere dunque la sopravvivenza in caso di gravi malattie del sangue, come la leucemia e l’anemia ablastica, ma anche di alcune malattie genetiche, grazie alle cellule staminali emopoietiche che contiene. In caso di gravi patologie, infatti, il midollo osseo, formato da queste cellule che danno origine a tutte le altre presenti nel sangue, perde la sua funzionalità, che può essere recuperata solo grazie alla sostituzione delle cellule malate con altre in grado di riprodursi.

Il midollo osseo utilizzato per il trapianto (midollo emopoietico) si presenta alla vista come sangue e spesso viene prelevato dalle ossa del bacino (creste iliache). Tuttavia, le cellule staminali emopoietiche si trovano, anche se in numero molto inferiore, nel circolo sanguigno ed anche queste possono essere prelevate: è per questo che ci sono due modalità diverse di donare.

È importante ricordare che il midollo osseo non è il midollo spinale. Il midollo spinale infatti è parte del sistema nervoso ed è situato all’interno della colonna vertebrale.

Cosa sono le cellule staminali emopoietiche (CSE)

La cellula staminale emopoietica, prodotta dal midollo osseo, è una cellula non ancora differenziata, pluripotente, capostipite di tutti gli elementi fondamentali del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

La produzione di cellule del sangue avviene in continuo, in quanto esse vivono nell’organismo per un determinato periodo di tempo e poi muoiono, mentre le CSE si rinnovano di continuo e non muoiono mai.

La cellula staminale emopoietica è in grado di proliferare mantenendo intatta la potenzialità di replicarsi: è capace cioè di riprodurre se stessa e, contemporaneamente, di produrre cellule figlie che, attraverso successivi processi di differenziazione e maturazione, daranno origine agli elementi maturi che si trovano nel sangue venoso periferico (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine).

Le CSE si trovano all’interno del midollo osseo e nel sangue del cordone ombelicale al momento della nascita, ma possono essere individuate anche nel sangue periferico in seguito a opportuna stimolazione farmacologica con fattori di crescita.

In un contesto terapeutico, il trapianto di cellule staminali emopoietiche da un donatore compatibile, garantisce la produzione di tutte le cellule del sangue e fornisce al ricevente un nuovo sistema immunitario.

I requisiti del donatore

Il trapianto può avvenire, dopo particolari trattamenti, con cellule sane dello stesso paziente oppure con cellule prese da un donatore.

Qualsiasi persona che abbia un’età compresa tra i 18 e i 35 anni può donare il midollo osseo, a patto che il suo peso corporeo sia superiore ai 50 kg. Il donatore non deve neanche essere affetto da malattie cronache gravi, da malattie del sangue o gravi forme infettive come epatite, AIDS, ecc. La disponibilità del donatore, inoltre, resta valida fino ai 55 anni d’età.

Il donatore compatibile

Talvolta è possibile trovare un donatore compatibile nell’ambito familiare ma non è facile considerando che la probabilità di esserlo tra fratelli e sorelle è solo del 25% (mai tra genitori e figli o tra zii e cugini) e addirittura 1 su 100.000 (0,001%) tra individui non consanguinei.
Da qui nasce la necessità di trovare persone disponibili a offrirsi come donatori volontari di midollo osseo.

Come si diventa donatori

Per entrare nelle liste di donazione è sufficiente sottoporsi a un normale esame del sangue, che permette di catalogare il donatore sulla base dei suoi antigeni tissutali, particolari strutture caratteristiche di ogni individuo e presenti su tutte le cellule. È proprio in base alla compatibilità con gli antigeni tissutali del ricevente che si sceglie il donatore.

Le modalità di donazione del midollo osseo

Le modalità di donazione del midollo osseo sono due:

  • prelievo da sangue periferico: questo metodo è impiegato in 8 donazioni su 10. La donazione, in questo caso, prevede la somministrazione, nei 5 giorni precedenti la donazione, di un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico. Tale tipologia di prelievo, indicata come aferesi, si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto;
  • prelievo dal midollo osseo: è la modalità di donazione più antica e consiste nel prelievo del midollo osseo dalle ossa del bacino. Il donatore viene sottoposto ad un’anestesia generale o epidurale, così che non senta alcun dolore durante l’intervento. Questa modalità di donazione ha una durata media di circa 45 minuti. Dopo il prelievo, il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 24/48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in poco più di una settimana. Il donatore generalmente avverte solo un lieve dolore nella zona del prelievo, destinato a sparire in pochi giorni.

Si può stimare che solo in Italia circa un migliaio di persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini, potrebbero trarre beneficio da questa terapia che in molti casi rappresenta l’unica possibilità per continuare a vivere.

Fonte: ADMO 

AVVISO ALL’UTENTE
Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.

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