Rumori articolari o scricchiolii, cosa sono e come comportarsi?
È un’esperienza piuttosto comune sentire scricchiolare le proprie articolazioni, soprattutto con l’avanzare dell’età.
Molte persone si preoccupano non appena iniziano a percepire questi rumori, ma la realtà è che spesso non sono nulla di patologico o che meriti attenzioni ed esami speciali, a meno che non siano accompagnati da una serie di altre manifestazioni, di cui si parlerà più avanti.
Da che dipendono i rumori articolari o schricchiolii
In condizioni normali nell’articolazione i due capi ossei non devono toccarsi, essendo rivestiti da cartilagine e separati da uno strato di liquido detto “sinoviale”.
Quando compaiono i rumori, questo avviene perché le superfici dell’osso non sono più separate da questi componenti e arrivano a contatto, sfregando l’una con l’altra durante il movimento.
I motivi di questa condizione possono essere svariati:
- invecchiamento: quando sopraggiunge la vecchiaia, questa riguarda tutto l’organismo, articolazioni comprese. Non deve quindi sorprendere che anche la cartilagine si assottigli causando un aumento dell’attrito nell’articolazione e quindi gli scricchiolii;
- esercizio fisico ripetuto, per esempio dopo diverse serie di un certo movimento in palestra: questa è in realtà una forma particolare di rumore, che non viene causato dalla degenerazione della cartilagine bensì dalla tensione del tendine stesso, che produce uno sfregamento sulle ossa, determinando così dei piccoli suoni. In tal caso basterà riposarsi e stirare leggermente i muscoli, così da favorirne un ritorno alla normalità;
- varie patologie, tra cui l’artrite, l’artrosi, la tenosinovite, la gotta e la condrocalcinosi.
Quando bisogna preoccuparsi
Come detto inizialmente, nella maggior parte dei casi non c’è motivo di preoccupazione.
Se infatti il rumore sopraggiunge da solo, senza avere altri sintomi, esso è molto raramente la manifestazione di una malattia.
Al contrario, qualora questa condizione dovesse diventare persistente, dolorosa, accompagnata da rigidità o riduzione nell’ampiezza dal movimento, con arrossamenti o gonfiore, allora è il caso di rivolgersi ad un medico perché potrebbe trattarsi di qualche patologia.
Esami di valutazione se necessari
Quando un paziente si presenta per un rumore articolare, il compito del medico è innanzitutto valutare l’articolazione all’esame fisico.
Così, verrà valutato il tipo di rumore, quando si produce, se è accompagnato da sintomatologia dolorosa, se i movimenti sono limitati e se alla palpazione vi siano reperti anomali.
Sarà inoltre necessaria un’attenta raccolta di informazioni dal paziente stesso, che dovrà dire da quanto è presente la problematica, quali sono le articolazioni coinvolte, se vi è un’accentuazione dei sintomi nelle prime ore del giorno e se c’è una storia di malattie reumatologiche.
Se poi lo ritiene opportuno, il medico può richiedere degli esami specifici che serviranno ad orientare verso una particolare patologia. Per esempio, a livello di laboratorio potranno essere valutati il fattore reumatoide, la quantità di acido urico e alcuni anticorpi tipici di malattie autoimmuni che coinvolgono le articolazioni.
Oltre alle analisi del sangue, potranno rendersi necessarie anche delle indagini più approfondite, come:
- radiografia: sebbene sia più specifica per le patologie ossee che per quelle articolari, questa metodica consente di vedere anche alterazioni tipiche di alcune forme di artrosi o artrite, così come può permettere la visualizzazione di piccoli cristalli di calcio all’interno del liquido sinoviale nel caso della condrocalcinosi;
- risonanza magnetica: è una delle migliori tecniche di imaging nell’ambito dello studio delle articolazioni, perché mette in mostra molto bene anche i tessuti molli, per esempio i tendini, e i processi infiammatori nel loro stadio più precoce;
- artrocentesi: si tratta di un prelievo di liquido sinoviale eseguito introducendo un ago molto sottile nell’articolazione. La puntura si esegue dopo l’applicazione di un anestetico locale e nella maggior parte dei casi viene guidata dalla visualizzazione ecografica. In genere si cerca di raccogliere quanto più liquido possibile, che potrà successivamente essere analizzato per ricercare anomalie, quali ad esempio i cristalli nella gotta o le cellule infiammatorie nell’artrite.
Tali esami possono confermare una determinata patologia e consentire al medico di fare una diagnosi certa, per poi accompagnare il paziente nel percorso terapeutico più adeguato.
Rumori articolari o scricchiolii, la diagnosi al Centro Igea
Al Centro Igea Sant’Antimo è possibile eseguire gli esami strumentali per la diagnosi di eventuali patologie sottostanti ai rumori articolari o scricchiolii.
Il Gruppo Igea nelle sedi di Sant’Antimo e Grumo Nevano dispone delle tecnologie più avanzate per la diagnostica ed esegue tutte analisi di laboratorio necessarie.
AVVISO ALL’UTENTE
I contenuti di questo articolo sono pubblicati esclusivamente a scopo informativo, pertanto non possono sostituire in alcun modo il rapporto diretto Medico-Paziente e la valutazione dello Specialista.
Bibliografia
