Un esame del sangue per individuare il cancro al seno con largo anticipo dai primi sintomi
A quanto pare un semplice esame del sangue sarebbe in grado di individuare il cancro al seno con largo anticipo dai primi sintomi. La ricerca presentata alla conferenza del National Cancer Research Institute a Glasgow, ha scoperto che un esame del sangue potrebbe identificare i cambiamenti nella risposta immunitaria del corpo alle sostanze prodotte dalle cellule tumorali, ben cinque anni prima da qualsiasi sintomo.
Gli scienziati hanno affermato che prove più ampie dovrebbero riuscire a migliorare l’accuratezza del test che potrebbe diventare disponibile entro 4/5 anni.
La metodologia è piuttosto promettente e potrebbe essere utilizzata in sostituzione delle mammografie e consentire, inoltre, di iniziare il trattamento molto prima, avendo così maggiori probabilità di successo.
Un esame del sangue per cercare gli antigeni alla base del cancro al seno
Le cellule tumorali producono delle proteine chiamate antigeni, che armano il nostro organismo affinché produca anticorpi contro di loro: gli autoanticorpi.
Lo studio pilota dell’Università di Nottingham, ha prelevato campioni di sangue da 90 pazienti con carcinoma mammario al momento della diagnosi di cancro al seno e li ha confrontati con campioni prelevati da 90 pazienti sani.
Una delle ricercatrici, la Dr.ssa Daniyah Alfattani, ha dichiarato: “i risultati del nostro studio hanno dimostrato che il carcinoma mammario induce autoanticorpi contro specifici antigeni associati al tumore. Siamo stati in grado di rilevare il cancro con ragionevole precisione identificando questi autoanticorpi nel sangue”.
Così, il primo gruppo con 5 antigeni, ha trovato il cancro nel 29% dei pazienti effettivamente malati e lo ha escluso nell’84% dei pazienti sani.
Il secondo gruppo, con 7 antigeni, ha riscontrato il tumore nel 35% delle persone affette dalla patologia e ha correttamente identificato il 79% dei pazienti in buona salute come privi di cancro.
Infine, il terzo gruppo, comprendente 9 antigeni, ha identificato correttamente il cancro nel 37% dei soggetti con la malattia, e lo ha escluso nel 79% di quelli senza.
Risultati promettenti
Per Alfattani: “questi risultati sono promettenti e indicano che è possibile rilevare un segnale della presenza del carcinoma mammario già in fase iniziale. Una volta migliorata la precisione del test si aprirà la possibilità di utilizzare un semplice esame del sangue per migliorare la diagnosi precoce della malattia”.
Metodi simili sono in fase di sperimentazione anche per tumori polmonari, pancreatici e intestinali.
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