Un buon rapporto fra medico e paziente riduce l’ansia e la vulnerabilità al dolore. Lo conferma un nuovo studio della Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Se questo è vero per i tumori, lo è anche per ogni altra patologia.
La percezione del dolore
Come mai una buona relazione con il proprio medico può essere così efficace nel ridurre la sensibilità e la percezione del dolore, sintomo tormentoso, inquietante e invalidante in ogni malattia?
Innanzitutto, “buona relazione” significa che il paziente sente di potersi fidare della competenza e dell’umanità del proprio medico: «Dottore, sono nelle sue mani».
Fidarsi significa affidarsi. Tutte le volte in cui sentiamo di poterci fidare e affidare – nella malattia come nella vita – si riducono la paura, l’ansia, il panico, l’angoscia, sentimenti che invece esaltano ed esasperano la percezione del dolore.
I sentimenti negativi aprono tutti i circuiti nervosi che trasmettono i segnali di dolore. Ansia e paura aumentano adrenalina e cortisolo, gli ormoni dello stress, e mettono tutto il corpo e il cervello sotto il comandante dei tempi di guerra, il sistema simpatico. Di converso, la fiducia abbassa cortisolo e adrenalina, aiuta a respirare a fondo, abbassa il livello di allarme emotivo e regala un sorriso di sollievo quando il medico ci conforta e ci ascolta con attenzione e sollecitudine. Quando ci spiega problemi e scelte terapeutiche con semplicità, efficacia e chiarezza.
Il potere della fiducia
La fiducia mette corpo e mente sotto il comandante dei tempi di pace, il parasimpatico. Il paziente diventa più collaborativo, esegue meglio le terapie, affronta ogni difficoltà con più sicurezza e più positività, anche quando le prove sono difficili.
La medicina per l’ansia
Il potersi fidare e affidare contrasta l’ansia, anche nei momenti più difficili. Ci sentiamo più leggeri quando una diagnosi viene spiegata indicando chiaramente le soluzioni, anche impegnative, con capacità di far sentire la positività del percorso e degli esiti. Soprattutto, di far sentire che durante quel percorso il paziente avrà sempre quel medico vicino.
In tempi sanitari confusi e inquieti, chi trova un buon medico trova un tesoro. Per il corpo e per l’anima.
Fonte: alessandragraziottin.it
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