Una nuova cura per il cancro alla prostata
Le ultime ricerche in ambito medico avrebbero condotto ad una nuova cura per il cancro alla prostata: uno dei tipi più comuni di tumore tra gli uomini.
Questo carcinoma, di solito cresce lentamente, e durante le prime fasi si limita alla ghiandola prostatica, dove non può causare gravi danni. Tuttavia, mentre alcuni tipi di cancro alla prostata crescono lentamente e possono richiedere un trattamento minimo o addirittura nullo, altri tipi sono aggressivi e possono diffondersi rapidamente.
Mentre i tassi di sopravvivenza sono estremamente alti quando il tumore viene diagnosticato precocemente, questi diminuiscono quando la malattia viene scoperta in fasi successive. Tuttavia grazie alle recenti scoperte e innovazioni terapeutiche, gli uomini con diagnosi di carcinoma prostatico avanzato, possono essere più fiduciosi e ottimisti.
Il cancro alla prostata è un tumore guidato dagli androgeni o dal testosterone. Ciò non significa che il testosterone causi il cancro, ma piuttosto che ne facilita la crescita: una volta sviluppato, infatti, il cancro si nutre di testosterone.
La terapia standard per gli uomini con carcinoma prostatico avanzato, o carcinoma prostatico metastatico, prevederebbe un’iniezione che interrompe la capacità dell’uomo di produrre testosterone. Ciò a sua volta farà restringere i tumori.
Ma questo trattamento non funziona sempre e in alcuni casi il cancro continua a diffondersi diventando fatale. Questo avviene quando il tumore progredisce nonostante l’assenza di testosterone, ovvero, quando diventa indipendente dalla loro deprivazione e si diffonde in altre parti del corpo.
A questo punto il trattamento si concentra principalmente sulle cure palliative.
Un nuovo orizzonte terapeutico nella cura del cancro alla prostata
Per fortuna, negli ultimi anni una categoria innovativa di farmaci ha offerto speranza e una durata di vita più lunga per i pazienti con carcinoma prostatico avanzato.
Questi farmaci hanno come bersaglio l’asse del recettore degli androgeni, impedendo la connessione tra androgeni e recettori. Questi nuovi prodotti farmaceutici cambiano significativamente le carte in tavola perché la crescita delle cellule tumorali rallenta se gli androgeni non riescono a comunicare con i loro recettori.
Negli ultimi 5 anni ne è scaturito che i farmaci non solo hanno prolungato la sopravvivenza, ma hanno anche migliorato la qualità della vita.
Secondo diversi esperti, studi futuri potrebbero dimostrare che aggiungere questi nuovi farmaci nella fase che precede il trattamento, potrebbe apportare benefici ancora maggiori.
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